III DOMENICA DI AVVENTO
Lo splendido testo iniziale di Isaia annuncia il futuro ritorno a Sion dei deportati d’Israele. Dopo l’innalzarsi del monte della casa del Signore, dopo il germogliare della radice di Jesse, in questa terza domenica di Avvento, il quadro simbolico di fondo è il viaggio meraviglioso dei deportati che, ritornando, vedono il deserto rifiorire (prima lettura).
La Lettera di Giacomo rafforza l’appello – già formulato nel testo di Isaia – a rinfrancare i cuori nell’attesa, «perché la venuta del Signore è vicina» (seconda lettura).

Nel brano evangelico la nostra attesa dell’Avvento viene raffrontata all’attesa di Giovanni Battista che, in carcere, si interroga sull’identità di Gesù e sul significato della sua azione. Anche il grande precursore, la figura per eccellenza dell’Avvento, ha bisogno di maturare nella pazienza dell’attesa.
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